Descrizione
Traduzione, introduzione e note a cura di: Nahid Norozi. Abῡ Yazῑd al-Bistāmῑ (vissuto nel IX sec.), una della più importanti figure del sufismo iranico, conosciuto come “sultano degli gnostici”, nasce al Bistām da famiglia di ascendenze zoroastriane. Secondo la tradizione non scrisse nulla, trascorse la sua esistenza attorniato da uno stuolo di discepoli cui trasmise oralmente il suo insegnamento, poi fedelmente riportato dagli agiografi. Tra questi il più importante è Sahlajῑ (XI sec.), che riporta i suoi detti e fatti nel Kῑtāb al-Nῡr (il libro della Luce) qui per la prima volta tradotto integralmente in italiano con commento e un’ampia presentazione filologica e storico-critica. I suoi detti riferiscono spesso di straordinari miracoli e ci parlano di un mi’rāi o ascensione celeste che pare il primo esempio documentato di imitazione di una analogo ascensus di Maometto. Ma quel che scandalizzò i suoi contemporanei sono soprattutto le “blasfeme” locuzioni teopatiche di Abῡ Yazῑd al-Bistāmῑ: Io sono il mio Signore Supremo!; Che Io sia lodato!; Io sono io, non c’è dio tranne Me, ecco ora adorateMi!.