Descrizione
Inutile condannare chi perde le staffe perché, anche nelle società più avanzate ed illuminate, a tutti capita, presto o tardi, di smarrire il controllo in preda ad una collera irrefrenabile. Inutile rammaricarsi con lacrimoso e sterile rincrescimento e tormentarsi la coscienza per uno stato d’animo naturale che è inevitabile provare.
In bilico tra il serio e il faceto, tra la provocazione e l’approfondimento, questo originale testo, strappandoci più d’un sorriso, sancisce i diritti fondamentali e i doveri di chi è incazzato e dirime le frequenti controversie tra incazzati, poiché è ovvio che ci si arrabbia con qualcuno o per qualcosa che qualcuno ha fatto.
E se saremo quindi legittimati ad abbandonare la tavola a metà pasto sbraitando irripetibili imprecazioni e a togliere il saluto anche senza un valido motivo, purtroppo non potremo non riconoscere all’altro lo stesso inviolabile diritto!